Come sarebbe dovuta essere la documentazione da inviare al ministero
Durante il primo incontro al ministero il sottosegretario Bortolazzi ci chiese di fargli avere la documentazione sul punto nascita di Castelnovo. Nel prepararla coinvolgemmo anche i medici del tavolo sanità Boni e Azzolini che ci accompagnarono alla successiva visita a Roma.
Il punto nascita di Castelnovo ne Monti aveva tutti i requisiti per ricevere il parere consultivo favorevole alla deroga:
– zona orogeografica disagiata con tempi di percorrenza prossimi alle 2 ore
– rispetto di tutte le dotazioni e degli standard di sicurezza, l’unico turno medico da potenziare era la pediatria ma l’assessore Venturi aveva già dichiarato preventivamente che l’avrebbe fatto in caso di parere favorevole
– personale medico esperto appartenente alla struttura unica ospedaliera della AUSL di Reggio
Eppure Regione e Ministero Lorenzin riuscirono a oscurare la realtà chiudendo tutti i punti nascita della montagna e mantenendo invece aperti quelli al di sotto dei 500 parti in pianura, che seppur privi dei requisiti orogeografici necessari per ottenere la deroga erano però dotati di un bacino elettorale più interessante.
Ad oggi, nonostante la richiesta e la consegna dei documenti corretti, il riesame ministeriale non è mai stato fatto, segno evidente che da Roma non si vuol creare imbarazzo a Bologna.

Il rischio zero in sanità non esiste, tuttavia:
è più sicuro nascere in un Punto Nascita strutturato o in auto/autoambulanza lungo un tragitto oggettivamente difficile?
Dottor Carlo Boni, Pediatra e Neonatologo – Dottor Mario Attolini, Neurologo