Al di là dei tocchi di scherma usati, che non ci competono, questa iniziativa di interrogare il Ministero affinché conceda l’autorizzazione al protocollo per la riapertura della Regione Emilia Romagna è la prima iniziativa utile dopo le promesse vane in campagna elettorale.
Infatti, niente è seguito dopo la kermesse in terra emiliana di Bonaccini & Speranza che davano pronto a riaprire il punto nascita grazie alla loro intesa a tarallucci e vino, e dopo il raddoppio della posta fatto dal sindaco Bini che con baldanza era possibilista su i tempi anche più brevi di 60 giorni.
Incassati i voti si sono tutti inabissati nel silenzio profondo, emettendo qualche balbettio per interposta persona, l’assessore Donini, che allungava il brodo all’intero mandato legislativo e poi all’attesa del sì da parte del Ministero, evidentemente mai avvenuto giacché il prode Speranza non si è mai concesso dopo le promesse da mercante. Bella l’intesa Regione ER – Ministero della Salute, complimentoni!
Ora, con questa interrogazione, forse potremo sapere, grazie alla fine dell’inciucio Regione Governo, se mai è stato mandato qualcosa al Ministero e che cosa è stato mandato (protocollo sperimentale? nuova richiesta di deroga con parametri finalmente veri? una supplica? una busta vuota?). E così il Governo potrà rispondere pubblicamente.
Speriamo che il Governo autorizzi se deve autorizzare o altrimenti dica ufficialmente alla Regione cosa deve fare, eventualmente anche un semplice arrangiatevi, l’importante è togliere Bonaccini dal suo nido caldo di deresponsabilizzazione nel quale si trastulla da almeno 4 anni facendo lo scaricabarile, il signor “vorrei ma non posso”.
Ce lo aspettiamo perché speriamo che qualcosa sia cambiato rispetto ai giri di valzer dei governi precedenti: Renzi, Gentiloni, Conte I, Conte II, Draghi.
E complimenti alla senatrice Fregolent.
Il comitato Salviamo le Cicogne