Il comitato Salviamo le Cicogne iniziò a vivere e a lavorare nel 2015 quando iniziò a farsi concreto il pericolo di chiusura del punto nascite.
Da allora non abbiamo mai smesso di essere presenti con la nostra mobilitazione e analisi critica e continueremo a farlo fino al raggiungimento dell’obiettivo di riaprire il punto nascita del Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti.
Crediamo di poter dire con serenità che grazie a ciò il tema del punto nascita non è stato derubricato e dimenticato dall’opinione pubblica e dai media, e che siamo riuscite a far ricredere il Presidente Bonaccini sulla sua decisione di chiudere i punti nascita di montagna, a fargli ammettere pubblicamente di aver sbagliato e a impegnare la sua parola sulla promessa di riapertura.
E ancor oggi questo conto continuiamo a ripresentarglielo tutte le volte che ce n’è bisogno, oltre che indagare per poi scoprire le prese in giro dell’Ausl che ha programmato la riapertura del punto nascita di Castelnovo dopo i lavori di consolidamento edilizio dell’ospedale, nel 2026!!!
Nella nostra attività di comitato sono state fatte tante cose, fra esse spicca la manifestazione con duemila persone e la raccolta di 11 mila firme per una petizione.
Ciò nonostante, in modo ricorrente, le forze partitiche (tutte senza eccezioni) hanno prima provato a strumentalizzare noi e la causa dell’ospedale ai fini elettorali, poi quando diventava chiaro che non ci saremmo prestate, ci hanno attaccato, purtroppo alcune anche in modo perfido e maschilista con insinuazioni e falsità, additandoci pubblicamente come “il nemico” schierato con la controparte.
Noi siamo e saremo sempre autonome e indipendenti dai partiti, con loro dialoghiamo e chiediamo prese di posizione a favore del punto nascita, ma non ci prestiamo a servirli come portatori di voti e siamo sempre pronte a denunciare pubblicamente le loro ipocrisie.
Altri comitati nel frattempo sono nati e scomparsi, l’ultimo di questi sta facendo manifestazioni di piazza tutti i mesi e al momento è attraversato da un travaglio interno.
Noi salutiamo la sua presenza e gli facciamo i migliori auguri per il futuro.
Però, dopo che ha fatto ripetute maldicenze nei nostri confronti, ci sentiamo in obbligo di rispondere nel merito.
1 Non è vero che le 11 mila firme raccolte sono andate perse: oltre a conservare copia di tutte le firme abbiamo anche la ricevuta timbrata dall’ufficio di protocollo della Regione rilasciata al momento della loro consegna, vedi foto allegata. Quel giorno eravamo accompagnate da cittadini della montagna e fummo ricevute da tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale.
2 Non è vero che ci stiamo accordando con forze politiche di maggioranza, nonostante le insinuazioni di Alessandro Davoli, in piazza e sui social. Noi parliamo con tutti e siamo state a pranzo anche con lui, quando ci invitò per chiederci di entrare nella sua lista elettorale per le comunali.
3 Poiché il nuovo comitato si sta delineando sempre più come un comitato politicamente vicino alla destra, gli suggeriamo di rivolgersi ai partiti di loro riferimento affinché sensibilizzino il Governo a rispondere al Presidente della Regione Stefano Bonaccini, il quale si dice in attesa del via libera ministeriale per il suo progetto sperimentale atto a riaprire i punti nascita.
Se questa richiesta esiste ed è vera, il Governo l’approvi subito in modo che non ci siano più alibi per il Presidente Bonaccini, altrimenti informino i cittadini che si tratta dell’ennesima presa in giro.
Il comitato Salviamo le Cicogne
