Opulenze e deserti

Il comitato Salviamo le Cicogne assieme ad alcuni amici ha portato un fiore al reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti nella fredda giornata dell’Immacolata.

Non c’erano autorità per l’occasione, ma solo una ostetrica di un reparto senza più degenti che ha accolto commossa il fiore e i disegni fatti dai bambini.

Tutta un’altra storia questa del punto nascita di montagna chiuso dalla Regione rispetto alla posa del primo mattone di qualche giorno fa per la costruzione del Mire, ovvero un analogo reparto del capoluogo reggiano che accorpato a pediatria diventa un enorme ospedale dal costo di oltre 40 milioni di euro, finanziato quasi totalmente dal contributo pubblico regionale.

Per quell’occasione si è riunita a porte chiuse la Reggio più importante alla presenza delle autorità locali e regionali oltre alla dirigenza sanitaria.

Il confronto fra queste due situazioni è l’emblema di una comunità della montagna che muore ogni giorno di più nell’indifferenza e nella dimenticanza, alla deriva dei progetti di sviluppo indispensabili per non esaurirsi.

Quel piccolo fiore della speranza deposto all’ingresso di un reparto svuotato e chiuso all’assistenza al parto, vuole essere un monito e una speranza, un grido di allarme affinché chi ha avuto il potere di chiudere il punto nascita ora usi lo stesso potere per riaprirlo, mantenendo la parola data di pentimento e l’impegno assunto assieme al Ministro Speranza ormai già due anni fa.

Un altro primo mattone va posato qui a Castelnovo, quello della riapertura del punto nascita al Sant’Anna, la riapertura del servizio di assistenza al parto per offrire sicurezza e conforto alle donne ed ai nascituri in un territorio aspro e difficile da percorrere, utile ad evitare il rischio della vita o il parto in situazioni di degrado, come le troppe volte ormai successe in autoambulanza lungo la strada.

Non possono esistere opulenze e deserti nella stessa comunità civile, lo stabilisce la Costituzione e lo richiede l’idea stessa di comunità solidale.

Clicca sul link per vedere le altre foto.

https://adobe.ly/3m7ydyL

Questa è per noi la più rappresentativa perchè raffigura lo stabile già in essere, rirempiamolo del suo punto nascita.

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