Cautela sui minori /3

I fragili sono una categoria di persone appartenenti a qualsiasi fascia d’età che è opportuno vaccinare per proteggerli da conseguenze serie nel contrarre il Covid. Per questo motivo è buona cosa che EMA e AIFA abbiano autorizzato il vaccino a partire dai 12 anni; presto avverrà anche dai 6 anni.Perché il beneficio supera il rischio della vaccinazione.
Ma ciò non avviene quando si valutano le fasce d’età sotto i 30 anni dei soggetti sani , in particolare sotto i 20 anni, dove non esiste rischio statistico di mortalità od ospedalizzazione.
Si dirà che esiste un beneficio a vaccinar la fascia per consentire di riprendere la scuola in frequenza. Ma a settembre la popolazione adulta sarà già vaccinata, quindi il Covid a scuola rappresenterà un problema simile all’influenza, qualche giorno a letto e via.
Allora si potrebbe dire che vaccinare l’intera fascia di giovani servirà per proteggere i rari casi di allergici che non possono vaccinarsi o i più numerosi casi di persone che non riescono ad immunizzarsi. In realtà il Covid per costoro è solo uno dei mille rischi che corrono e quindi l’unico modo per salvarsi è mantenere alte tutte le precauzioni personali (distanziamento, mascherina, aria pura o purificata).
A questo punto rimane l’argomento dell’immunità di gregge, i giovani servono per raggiungere prima il quorum. Solo che se prima occorreva il 60-70% della popolazione immunizzata oggi parlano dell’80% e Fauci addirittura il 90%. Il 100% non è più immunità data dal gregge. Beh, va da sé che quei livelli di copertura un paese non riesce a raggiungerli, se non con la dittatura e le frontiere chiuse. E sarà per questo che gli inglesi, campioni di libertà e democrazia, sostengono che non è un obiettivo perseguibile e dovremo abituarci a gestire il coronavirus come le normali influenze, ovvero continuando a vaccinare i soggetti a rischio. Inoltre, almeno per ora, neanche nella peggiore delle psicosi italiane qualcuno ha pensato di eradicare l’influenza vaccinando tutti, anche i bambini. Eppure, l’influenza è una causa di morte pesante fra gli anziani, con punte che ogni tre o quattro anni si impennano e triplicano le vittime senza che nessuno lo dica o se ne accorga.
Allora per quale motivo sottoporre giovani sani a rischi concreti da vaccinazione quando non corrono rischi dalla malattia?
L’unico beneficio visibile è per la Pfizer, che allarga il suo mercato.

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