È stupefacente che si riesca a dire tutto ed il suo contrario senza che nessuno osi smentire.
Impiegheranno 5 anni con un budget di spesa di 42 milioni di euro, 42 milioni! che in corso d’opera raddoppieranno, per costruire il MIRE, un ospedale megalomane per sostituire gli attuali reparti di ginecologia e pediatria del Santa Maria.
In piena e perdurante crisi demografica, una crisi che la commissione nascite regionale ritiene calmierabile solo con la ripresa dei flussi migratori.
E ci dicono che non toglierà niente.
Intanto i punti nascita di tutta la provincia fuori Reggio sono ancora chiusi e di certo quando il Mire sarà operativo lo rimarranno per sempre.
E poi i soldi. Aver deciso di puntarli tutti su un numero scopre le altre esigenze.
Bonaccini a Reggio disse che la regione ha assecondato le richieste di Reggio che “mirava” tutto al MIRE, quando nelle altre province gli investimenti sono stati più articolati.
Ma poi perché?
Non ha insegnato niente il Covid?
Evidentemente no, giacché Bonaccini riesce a dire che sarà addirittura favorita la domiciliarità e il sindaco Vecchi parla di senso di responsabilità… altri tempi quando gli amministratori reggiani spendevano i soldi pubblici riguardosi dei bisogni e della funzionalità stando attenti a non sprecarli.
Un tempo si investiva in risorse umane, oggi in progetti edili edonistici… che continuando così passeranno presto di mano a favore del privato.
Ecco il MIRE delle Meraviglie
