Il decennio trascorso è stato all’insegna dei tagli alla sanità, delle chiusure dei punti nascita e della megalomania per creare grandi strutture dove concentrare tutto. Per farlo hanno cercato pezze giustificative in studi americani che abbiamo scoperto non provavano niente. Invece da sempre la medicina è consapevole che più aumenta la popolazione e la concentrazione di pazienti in una struttura e più aumentano i rischi di infezioni nei reparti e nelle sale chirurgiche. È ora che Bonaccini mantenga la parola riaprendo i punti nascita di montagna e, aggiungiamo noi, corregga quell’investimento ipertrofico del MIRE. È finito anche per i primari il tempo delle piramidi.
Il pericolo dei superbatteri dei grandi ospedali
