Che dire di questo evento dottor Nicolini?
Buona pensione.
Anche se scommettiamo che la sua grande esperienza la metterà suo malgrado a disposizione del bene della nazione.
Cosa possiamo dire noi, insignificanti abitanti di una landa sperduta, lontano dagli occhi e lontano dal cuore?
Niente.
Perché ogni cosa che ci veniva tolta, ci veniva smontata, ci veniva depotenziata non era mai colpa sua, semmai un merito che veniva riprogrammato come qualificazione, sicurezza della salute delle persone, nuova architettura dei servizi. E se proprio non si riusciva a indorar la pillola allora non era comunque colpa sua ma dell’Italia, della mancanza di medici, della politica, del destino cinico e baro.
A lei spetta la fortuna di far parte di un sistema a 360 gradi che non si è mai interrotto in 75 anni di Italia democratica, dove la gente è portata a pensar male dei vicini ma mai di casa propria e che quindi stende una giustificazione e una liberatoria per qualsiasi cosa succeda.
Beh, complimenti, noi invece continuiamo a stare qui, nella sala d’aspetto di questo sistema che prima ci ha tolto e ora dice di donarci, forse, per magnanima visione e compassione del capo supremo.
Lei e Venturi appartenete al vecchio corso, non più presentabile per chi ha mire nazionali.
Avete fatto il vostro onorato dovere ed ora c’è bisogno di cambiare l’aria e la copertina grigia per far posto all’immaginifico di una nuova era.
La ricorderemo.
Ad altri il compito di fare la sua agiografia su Tutto Montagna.
Rimarrà nei nostri pensieri
