Ringraziamo Tirelli, Croci e Ugolotti per la tragica presa in giro quando affermano che la questione punto nascita è viva grazie al tavolo di coordinamento Insieme per il Sant’Anna diretto dal sindaco Bini. O all’unitarietà dell’iniziativa, quando ci hanno emarginato e ripetutamente bocciato ogni iniziativa.
Dobbiamo però rispondere in modo netto al bavaglio che ci vogliono mettere suggerendoci il comportamento da tenere.
Il nostro comitato è da sempre autonomo da qualsiasi partito e come tale rivendica di poter esprimere liberamente i propri giudizi.
Ci mancherebbe altro che dopo 5 anni di dura lotta a causa dell’amministrazione Bonaccini, sostenuta da quella comunale di Bini, noi non potessimo affermare che se Bonaccini verrà rieletto il tema punto nascita sarà per sempre perduto, e con lui sarà inesorabile la lenta trasformazione del nostro ospedale.
Sia il Ministro Lorenzin che il vice Ministro Sileri, oltre alla legge sull’autonomia regionale, sono chiari nel dire che le competenze di apertura e chiusura sono esclusivamente della Regione.
Quindi, se siamo ancora nella situazione dove le donne di montagna sono senza assistenza al parto sul territorio, è per volere proprio e consapevole dell’amministrazione in carica, capitanata dal presidente Stefano Bonaccini.
Abbiamo ribadito fino alla nausea che ciascuno voti secondo la propria coscienza e che noi non daremo indicazioni di voto; abbiamo ribadito il valore democratico dell’alternanza e le possibilità di poter votare almeno 5 presidenti diversi. C’è anche la possibilità di dare voto disgiunto: votare per una lista mentre si vota per un candidato presidente di un’altra lista.
Quello che uscirà da quel voto inciderà direttamente sul futuro dei punti nascita della montagna e sulla montagna stessa.
La nostra missione di tenere aperto nelle agende politiche e nei cuori della gente la questione punto nascita è compiuta, ora tocca agli elettori.
Avvisiamo pubblicamente inoltre che siamo seriamente preoccupate per il clima di soggezione che sta montando a Castelnovo Monti.
Di recente la portavoce del nostro comitato ha subito una incursione nel proprio negozio da parte di una persona esagitata e urlante.
Il sindaco Bini ha pubblicato una sorta di pubblica condanna su facebook contro un membro del nostro comitato, (reo di avergli ricordato che non può definirsi civico indipendente al pari delle Cicogne, dovendo comunque rispondere al Pd che sostiene la sua lista) alla quale hanno risposto persone livorose con commenti offensivi su cui Bini ha messo il proprio “mi piace”.
Un gruppetto di sostenitori del Pd e di Bini hanno iniziato una campagna di sbeffeggiamento contro il comitato delle Cicogne spacciando la nostra iniziativa come una raccolta voti per la Borgonzoni; persone che fra l’altro manifestano apertamente la loro contrarietà alla riapertura del punto nascita, nonostante quel che voglia dare ad intendere il ticket Tirelli & Ugolotti.
Non è democratico usare i social e i titoli di giornale per dipingerci per quel che non siamo.
Siamo un comitato civico e non partitico, lo dimostra anche il fatto che al contrario delle province di Parma e Modena, nessun membro del nostro comitato partecipa alle prossime elezioni regionali.
Sia chiaro a tutti che il comitato Salviamo le Cicogne non si farà intimidire, continuerà a difendere la causa del punto nascita e porterà in Consiglio comunale, tramite la propria lista civica, un ordine del giorno contro ogni forma di intimidazione.
Il tavolo degli accoliti
