Pentito e smemorato

È la solita storia, recitata con gli occhi compassionevoli del coccodrillo che ha appena mangiato. Se onestà intellettuale vuole essere deve dire che il Ministero ha assecondato la richiesta formulata nel parere tecnico inviato dalla Regione che raccomandava appunto di chiudere i punti nascita in montagna e tenere aperto quelli di pianura. Poi dovrebbe dire che la deroga espressa dal Ministero è solo consultiva, mentre la decisione nel merito è, ed è stata presa dalla Regione nonostante le proteste delle donne della montagna, infatti in Toscana hanno tenuto aperto Piombino nonostante. E poi onestà intellettuale vuol dire rimediare agli errori e quindi Bonaccini può prendere questa iniziativa: chiedere la revisione del parere sulla base dei dati veri “esatti e completi” mai arrivati a Roma e riaprire nell’attesa del nuovo parere. Quella della revisione dei parametri è una falsa e disonesta aspettativa perché è evidente nei fatti essere la più remota come attuazione: lo strumento della deroga esiste già e Castelnovo ha il diritto di ottenerla.

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